Bologna, 9 gennaio 2024 – In California la situazione è drammatica: dichiarato lo stato di emergenza, una tempesta di vento alimenta gli incendi che non si riescono a contenere.
Come sempre, nel caos anche piccole, grandi storie di coraggio o dolore vengono fatte conoscere al mondo da una fotografia, un post social o il racconto ad una amica.
Come quello che ha scritto Stephen McGarva, artista statunitense, alla senese Elena Conti all’inizio del novembre scorso.
Stephen vive a Keenridge Farm, Moorpark, California e già in quei giorni alcuni incendi avevano colpito la zona.
McGarva ama molto i cavalli, ne ha adottati diversi provenienti da recuperi e maltrattamenti, sono spesso soggetto delle sue opere. La figlia Ella condivide la sua passione, e monta a buon livello in Dressage.
Anche adesso Stephen è impegnato con altri volontari a dare una mano per salvare quanti più animali possibile.
Mentre lo pensiamo forte, condividiamo con voi quello che ha scritto a Elena solo un paio di mesi fa.
“Non va molto bene qui. Sono seduto a bere un caffè, ancora incredulo per ieri.
È stata una giornata molto dura ed emozionante, con molti alti e bassi.
L’incendio ha bruciato la Porsche di Camarillo. Un paio di miei amici hanno perso la casa e gli animali. È successo tutto così in fretta.
Ho cercato di raggiungere le scuderie e sono stato respinto. Ho aggirato l’incendio per la strada secondaria che conoscevo sperando di riuscire a passare, e così è stato.
Sono arrivato alle 8 del mattino, subito dopo aver lasciato le ragazze a scuola.
L’incendio aveva oltrepassato la barriera tagliafuoco che i vigili del fuoco avevano fatto sul fianco della collina. Mi hanno
Inizialmente eravamo solo una decina di persone che cercavano di muovere oltre 80 cavalli.
Praticamente impossibile.
Non avevamo abbastanza rimorchi o camion per trasportarne così tanti.
Stavamo decidendo quali cavalli avrebbero dovuto essere lasciati indietro.
Molti di noi hanno camminato e fatto correre i cavalli lungo la strada con il fuoco su ogni lato per portarli via dal pericolo immediato, sperando che qualcuno li prendesse in consegna dall’altra parte.
Il fuoco si avvicinava e circondava la stalla e la proprietà, non c’era modo di lasciare indietro i cavalli.
Avrei preferito morire cercando di salvare i cavalli piuttosto che andarmene senza di loro.
Ho chiamato tutte le persone del mondo dei cavalli con cui sono stato in contatto.
Nel giro di un’ora c’erano almeno 30 camion con rimorchi per cavalli.
Centinaia di vigili del fuoco proteggevano noi e loro in modo da poterne salvare il maggior numero possibile, magari tutti. È una storia molto lunga, troppo lunga per scriverla ora, perché il mio cervello sta anora girando a mille.
Ma siamo riusciti a salvare tutti gli 80 cavalli della nostra scuderia.
Abbiamo notato che quella di fronte aveva abbandonato i suoi. Il gruppo di noi che era dietro è riuscito a salvare ed evacuare anche i loro 50 cavalli. Ma a un certo punto ci è stato ordinato di lasciarli indietro, perché l’incendio aveva chiuso la strada per la fuga.
Non abbiamo rispettato quella finestra temporale e siamo rimasti bloccati lì con il resto dei cavalli.
All’improvviso un grande Canadair è arrivato a scaricare il suo serbatoio d’acqua a 200 metri di distanza e ci ha liberato la strada, siamo passati con tutti i cavalli e li abbiamo consegnati a diverse scuderie in tutta la California meridionale.
Poi siamo tornati indietro con i camion e i rimorchi vuoti e abbiamo salvato altri 80 cavalli e 55 alpaca.
Sono mentalmente, fisicamente, emotivamente e spiritualmente distrutto. Ci sarebbero molte altre cose da ricordare e raccontare, ma avrete capito quello che volevo dire.
Non ho dormito molto bene e quando l’ho fatto, ho sognato molto.
Mi sono svegliato alle 4 del mattino come al solito. Ho avuto alcuni momenti di pianto ed emozioni piuttosto travolgenti.
Ella ha pianto a dirotto sapendo cosa era successo, e quanto tutti si erano impegnati per salvare i cavalli.
Lexy, il cavallo di Ella, era felice di vedermi ma era più che entusiasta di vedere Ella.
Non ho mai visto Ella piangere così tanto.
Devo guidare fino alle diverse località e cercare di identificare e segnalare tutti i diversi cavalli.
Andrò da un posto all’altro, cercando di trovare i cavalli sfollati in modo che i loro umani possano stare tranquilli.
Ieri sera mettevo le etichette con i nomi agli zoccoli dei cavalli, con nastro adesivo e pennarello. Ho sempre con me diversi rotoli di nastro adesivo e ieri mi è stato davvero molto utile.
L’incendio continua a bruciare, scuderie e case sono sulla linea del fuoco.
Scusate per il messaggio ridicolmente lungo, non era mia intenzione, ma a quanto pare avevo bisogno di sfogarmi.
Vi voglio un sacco di bene, Stephen”.
Continuiamo a pensare forte a lui e a tutti quelli che stanno dando una mano a persone, cavalli e altri animali là in mezzo al fuoco, in California.